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In Puglia aumentano le truffe da “trading online”: ecco tutte le cose da non fare

Personale della polizia ferroviaria al lavoro (da internet)

Personale della polizia postale al lavoro (da internet)

Un grido di allarme sull’incremento delle truffe di trading online viene lanciato da parte del Centro operativo per la sicurezza cibernetica del dipartimento pugliese della polizia postale e delle comunicazioni, operante al ministero all’Interno. Qui di seguito pubblichiamo la nota stampa diffusa nei giorni scorsi.

 «Un fenomeno sociale preoccupante»

 

«Negli ultimi mesi il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” ha registrato un ulteriore incremento in ambito regionale delle denunce per reati di truffa del cosiddetto trading online.

Tutte le tecniche delle truffe di trading online (immagine internet)

Molte sono le tecniche delle truffe di trading online (immagine internet)

«Si tratta di un fenomeno criminale estremamente insidioso e di elevato allarme sociale, soprattutto per l’ammontare del danno economico patito dalle vittime, che va da poche migliaia fino a oltre centomila euro.
«Nello schema ricorrente la truffa nasce da un contatto diretto tra vittima e truffatore, attraverso piattaforme social, app di incontri, chiamate promozionali ricevute dalla vittima, e in alcuni casi, chiamate fatte dalla vittima stessa rispondendo ad annunci presenti sui social che promettono lauti guadagni.
«La truffa ha come oggetto un presunto investimento nel mercato delle cripto-valute, notoriamente caratterizzato da una volatilità di prezzo tale da incentivare il malcapitato ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto elevati (+30% della somma investita nel breve termine ed anche cifre maggiori).
In tutti i casi la vittima viene invitata a registrarsi su una piattaforma online gestita dal truffatore, che riporta dati falsi che hanno il solo scopo di motivare il malcapitato a versare somme sempre maggiori con l’illusione di grandi guadagni. Allorché la vittima chiede di monetizzare i propri guadagni, i truffatori chiedono altro denaro, a titolo di presunte tasse da versare all’autorità di governance inglese (F.S.A.) ovvero commissioni al broker stesso.
«Le molteplici possibilità di polverizzazione ed anonimizzazione dei capitali attraverso il sistema delle cripto-valute rende complesso il recupero delle somme oggetto di truffa, pertanto è importante adottare ogni possibile cautela nelle operazioni di trading online, evitando di trasferire denaro a soggetti sconosciuti e rivolgendosi ad operatori del settore qualificati e regolamentati, a tal fine controllando sul sito della Banca d’Italia, della CONSOB, l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari e sul sito dell’ESMA, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.
«La Polizia di Stato raccomanda in proposito di osservare le seguenti cautele:

La truffa corre sul filo

La truffa corre sul filo: dal web un’immagine “forte”

«Per ogni ulteriore informazione rivolgersi al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni “Puglia”».

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