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Essere come l'acqua che si attinge. Una metafora che indica la necessità di attingere al pozzo della vita. Un segno che parla di purezza nei rapporti

Il 48, ovvero il pozzo, è l’esagramma estratto dal “Libro dei mutamenti”

(Immagine internet)

Continuiamo ad affidarci all’intuizione e alla mente sincronica di Laotze, il nostro esperto in  I-CHING, per l’estrazione di un esagramma valido per i prossimi quattordici giorni, al quale i nostri lettori potranno trarre fonte di ispirazione per dare risposte concrete alle loro domande sul loro presente, e non solo.
Com’è noto, l’estrazione del numero dal “Libro dei mutamenti” avviene dopo aver posto all’oracolo rappresentato delle carte una domanda, silenziosa. E anche il nostro Laotze lo avrà fatto in questo caso, come sempre. Ma, come sua abitudine, non ci comunica mai qual è stato il suo interrogativo. Proviamo a farlo noi, per lui, tenendo presente il numero estratto: il 48.
Di fronte alle difficoltà quotidiane, chiediamo immedesimandoci nella domanda posta, come ci dobbiamo comportare?

di Laotze 

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ESAGRAMMA ESTRATTO: 48 – IL POZZO

L'esagramma estratto: il 48 - Il pozzo

L’esagramma estratto: il 48 – Il pozzo

Sopra, il Kann: l’acqua, l’abissale
Sotto, il Sunn: il mite, il vento

(Immagine internet)

(Immagine internet)

Sotto sta il legno sopra l’acqua. Il legno scende nella terra per portar su l’acqua.
È l’immagine dell’antico pozzo a bilanciere cinese. Sotto il legno non vi sono affatto i secchi, che questi in età antica erano d’argilla, bensì la stanga di legno, il cui moto estrae l’acqua dal pozzo. L’immagine del pozzo accenna anche al mondo delle piante, le quali fanno salire l’acqua dalla terra nei loro vasi linfatici. Il pozzo, dal quale si attinge l’acqua, contiene, inoltre, l’idea dell’inesauribile elargizione di alimento.

Elle Decor di Salvador Dalì

Elle Decor di Salvador Dalì

(Con questa metafora del pozzo, il Libro dei mutamenti, ci indica la necessità di ogni individuo di attingere al pozzo della vita, alla sorgente, all’origine delle cose. In poche parole, è un segno che parla di purezza: nei rapporti, nel lavoro, nella propria esistenza. Il pozzo in buona sostanza mostra il campo della virtù e aiuta a distinguere ciò che è retto da quello che non lo è).

LA SENTENZA
Si cambi pure di città, ma non si può cambiare il pozzo. L’acqua da esso non cala e non aumenta. Tutti vengono e vanno, e attingono al pozzo. Si è quasi giunti all’acqua del pozzo, ma non ci si è ancora calati giù con la corda. Bisogna però stare attenti perché se se si infrange la brocca, questa rottura può arrecare sciagura.

COMMENTO ALLA SENTENZA
Nell’antica Cina, le capitali venivano talvolta trasferite, in parte per ricercare un luogo più favorevole, in parte per mutamento di dinastia. Lo stile architettonico cambiò nel corso dei secoli, ma la forma del pozzo rimase dall’epoca più remota fino al giorno d’oggi la medesima. Così il pozzo è un’immagine dell’organizzazione sociale dell’umanità riguardante le più primitive necessità della vita, che sono indipendenti da qualsiasi formazione politica. Le formazioni politiche, le nazioni mutano, ma la vita dell’uomo con le sue richieste rimane la stessa. In ciò non si può cambiar nulla. Questa vita e però anche inesauribile. Non cala né cresce ed è per tutti. Le stirpi vengono e vanno, ed esse tutte fruiscono della vita nella sua inesauribile copia. Per una buona organizzazione statale o sociale dell’umanità occorre scendere fino ai fondamenti della vita. Ogni superficialità nell’ordinamento di essa, che lascia insoddisfatti i bisogni vitali più profondi, è altrettanto imperfetta come se non si fosse fatto nessun tentativo di ordinamento. Altrettanto nociva è una negligenza che lasci che la brocca si spezzi. Quando per esempio la protezione militare di uno stato viene esagerata al punto di provocare delle guerre, le quali a loro volta rovinano la potenza dello stato, questo porta a infrangere la brocca. Anche per il singolo individuo, il segno entra in considerazione. Per quanto diversi siano i talenti e la cultura degli uomini, la natura umana nei suoi fondamenti è la medesima in ognuno. Ed ognuno può, coltivandosi, attingere all’inesauribile fonte della natura divina dell’essenza umana. Ma anche qui minacciano due pericoli. Il primo: coltivando la propria cultura c’è il pericolo che non si penetri fino alle radici dell’umanità, rimanendo impigliati nelle convenzioni (una tale semi-cultura è altrettanto dannosa come la rozzezza). Il secondo: oppure che si subisca un crollo improvviso negligendo poi la cultura della propria indole.

L’IMMAGINE
Sopra il legno vi è acqua: l’immagine del pozzo. Così il nobiluomo anima il popolo ed esorta gli uomini ad aiutarsi.
Sotto vi è il segno Sunn, legno, al di sopra di questo il segno Kann, acqua. Il legno assorbe l’acqua verso l’alto. Come il legno, come organismo che aiuta l’attività del pozzo a beneficio di ogni parte della pianta, così il nobile ordina la società umana in modo che le sue parti si addentellino come quelle di un organismo vegetale per il bene del tutto.

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